Architetture Contemporanee

H-Farm, la silicon valley del digitale. In Italia, in provincia di Treviso

A Roncade, in provincia di Treviso e a pochi chilometri da Venezia, si trova un polo tecnologico che in pochi, rispetto all’importanza del progetto, conoscono.

E allora vi portiamo noi, ad H-Farm, un luogo dove formazione, impresa, innovazione, coesistono.

Si ok, bello direte, ma cosa c’è da vedere? Si può entrare?

Certo che si! Ingresso libero al parco, dove potrete passeggiare letteralmente in un altro mondo. Vi sembrerà di essere un po’ nel futuro, e, purtroppo non è bello da dire, ma fuori dall’Italia in senso positivo!

Aria di innovazione, cose che funzionano, una cura pazzesca degli spazi e delle architetture. Noi ci siamo emozionati e per un momento ci siamo detti “torniamo a studiare”

Ma entriamo nel vivo! Cos’è H-farm?

H-farm è un luogo, un campus dove si trovano scuole, impianti sportivi, una grande biblioteca, auditorium, sale per conferenze, ristoranti, alloggi, per la formazione e la collaborazione tra studenti, professionisti, startupper, imprenditori che sono legati dal comune denominatore dell’innovazione tecnologica e digitale.

Un Hub (per dirla in termini specifici) educativo e tecnologico, energeticamente autosufficiente e sostenibile, una finestra sul futuro.

L’obiettivo è di farlo diventare una struttura educativa orientata alle start-up tecnologiche per un mondo
che si reinventa costantemente.

Ospita fino a 3000 persone ed è una delle principali realtà nel panorama della digital economy europea!

La storia della realizzazione

H-farm nasce nel 2005 come incubatore per trasformare idee innovative in investimenti di successo. E’ il primo Venture Incubator al mondo.

Zanon Architetti Associati è lo studio di architettura che viene incaricato di seguire la progettazione del complesso negli anni.

Una fattoria tecnologica con sede in un gruppo di edifici rurali: un casone, un silos e una stalla, ripuliti e restaurati con cura e con un tocco di contemporaneità. La stalla infatti ingloba una serra vetrata che sbuca dalla copertura permettendo di ammirare il paesaggio circostante. Il silos invece è diventato il simbolo dell’insediamento ed è sede di proiezioni multimediali.

Nel 2008 l’incubatore conta 9 startup e 100 persone. C’è bisogno di nuovo spazio. Viene quindi recuperato anche il volume del pollaio, realizzando a fianco della ex stalla un edificio che riprende le proporzioni e gli allineamenti dell’architettura rurale, e ripropone anche il portico a doppia altezza sul fronte, ma con forme minimal e un colore che si stacca e si fa notare pur creando un continuum armonico con le preesistenze. Qui si trovano uffici, sale riunioni e openspace.

Nel 2009 viene aperto un ufficio a Londra e le startup sono 16.

Nel 2011 si contano 35 startup e 250 persone e iniziano i lavori per ingrandire la sede.

Fino al 2020 i digital farmers crescono, viene aperta la sede di Milano, le startup si moltiplicano e moltissime iniziative si susseguono come la nascita della Digital Accademia, l’accordo con Università Ca’ Foscari per il BA in Digital Management,  eventi H-ACK, maratone di 24 ore in cui ragazzi da tutta Italia lavorano in gruppo per sviluppare soluzioni ai bisogno delle aziende partecipanti… e molte altre.

Alla grandissima crescita corrisponde la necessità di nuovi spazi ed edifici fino ad arrivare all’attuale Campus, che ora vi descriviamo.

L’architettura del Campus

Il parco

Il parco è un elemento fondamentale per il Campus, è l’elemento che guida la progettazione e che avvolge tutti gli edifici. Viali alberati, stanze boschive, distese di prati caratterizzano il paesaggio, interrotto da campi sportivi per il calcio, il beach volley, freestyle park e la BMX pump track (park olimpico per gli allenamenti della Nazionale Italiana) ed edifici si inseriscono con rispetto, non puntando all’autoreferenzialità, quanto piuttosto a dare importanza agli spazi verdi.

Ecco perchè sono tutti, tranne alcuni edifici simbolici o storici, costruiti in cemento, lasciato grigio, dalle forme lineari, semplici, con vetrate, patii, pensiline, corti interne in cui natura e costruito possano dialogare amalgamandosi in un interno che diventa un esterno e viceversa.

I dettagli sono curatissimi, specialmente nei punti dove gli edifici toccano il suolo.

Oltre al nucleo originario di cui abbiamo parlato all’inizio del paragrafo sulla storia, si trova la Serra, edificio cardine che ospita spazi per la ristorazione ed eventi. Realizzato dove era presente una serra, ne riprende i materiali costruttivi e l’immagine. Elementi strutturali metallici e vetrate e come pavimento tavole di legno di abete.

La serra

La trasparenza e la presenza di molte piante la rendono riconoscibile come una vera serra, creando un’immagine di continuità tra interno ed esterno. Link

I padiglioni nel parco

Piccole stanze in legno, che sembrano sospese sul prato, con grandi vetrate che permettono di stare dentro sentendosi un po’ in mezzo alla natura.

Ci sono poi altri due padiglioni, costruiti attorno alla serra con le pareti rivestite con tavole orizzontali di legno grigio, che si aprono verso il parco.

La biblioteca

Conosciuta come “The Hill”, perchè è una struttura che simula un declivio erboso con una dolce pendenza, al di sotto del quale trovano collocazione spazi per un auditorium con 1000 posti a sedere, una biblioteca con una sala centrale con 144 posti per lo studio, e un bar multiuso e flessibile con lounge area con divani e poltrone.

La progettazione è stata affidata allo studio del famoso architetto Richard Rogers (coautore del Centre Pompidou di Parigi insieme a Renzo Piano).

Se volete approfondire, questo il link alla pagina dedicata al progetto dello studio RSHP. E questo il link al sito della biblioteca se volete conoscere le modalità e i tempi di accesso.

Ristoranti

All’interno del Campus, come dicevamo, si trovano anche ristoranti, con location bellissime e cibo non da meno, basta sapere che la loro gestione è in mano al gruppo di ristoratori Alajmo.

Se hai voglia di un pranzo rilassante e di qualità: Le Cementine

Se invece se in mood più sbrigativo da pizze, hot dog, focacce, insalate o anche colazioni, ma ti piace mangiare bene e farti sorprendere, e in una location che soddisfi la vista allora ti consigliamo Amor, un locale fast casual disegnato da Philippe Starck

Attenzione, in queste zone del trevigiano ci sono molti altri progetti innovativi in cantiere…e ovviamente noi non ce li perderemo!

Stai con noi per non perderteli!

Vista il nostro profilo instagram @tripnchips dove ci trovi in tempo reale!

E ora, se hai voglia di laguna, a pochi km da qui ti consigliamo questo posticino.

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